Il Molise stupisce

“Dove te ne vai quest’estate?”.

“Mi piacerebbe andare in Molise, sono tanti anni che lo dico e quest’anno potrebbe essere quello giusto”.

“In Molise? A fare cosa? Il Molise non esiste!”.

Quante volte avete sentito pronunciare la frase “Il Molise non esiste” corredato di un simpatico risolino? O forse antipatico? In ogni caso, molte immagino. Da mantra social usato in senso dispregiativo nei confronti di una regione poco conosciuta e molto bella, “Il Molise non esiste” è diventato un motto che ha suscitato curiosità e gettato qualche riflettore sulla terra che non c’è, tanto che molti, invece di raccogliere la denigrazione, hanno pensato di metterla nella top list dei propri viaggi e andarci quanto prima. Perché il Molise esiste eccome.

Incastonato tra il blu del mare Adriatico e i rilievi aspri e verdeggianti della catena appenninica, racchiude tesori di ogni tipo: parchi naturali ricchi di biodiversità e paesaggi incredibili, perle storiche e artistiche, antiche tradizioni e una gastronomia da leccarsi i baffi.

Con la storia del “Il Molise non esiste”, ampie sono le aree incontaminate, lasciate in pace dalla mano dell’uomo e dal flusso turistico prepotente. Due sono le province, Campobasso e Isernia, che distaccarono la loro storia dalla regione Abruzzo e Molise nel 1963, tanti i borghi medioevali dove il tempo sembra essersi fermato disseminati in questa terra straordinaria, compresa in larga parte nell’antica regione del Sannio.

I borghi più belli del Molise? Una lista infinita: Agnone, Bagno del Trigno, Carpinone, Castel San Vincenzo, Castellino del Biferno, Castelpetroso, Chiauci, Fornelli, Fossalto, Frosolone, Oratino, Palata, Pesche, Pescopennataro, Pietrabbondante, Riccia, Ripalimosani, Rocchetta a Volturno, Sepino, Termoli, Toro, Tufara, Vastogirardi, Venafro. Ogni borgo con le sue affascinanti peculiarità storiche, folcloristiche e naturalistiche, tutti da dedicarci una tappa del proprio trip molisano.

Ma l’imperdibile è la sua natura selvaggia. Le Mainarde, l’Alto Molise, il Massiccio del Matese, rappresentano un vero patrimonio naturale con vette che oltrepassano i 2000 mt. di altitudine, come il Monte Meta e i suoi 2242 mt. s.l.d.m., solcato da percorsi trekking che conducono alla scoperta dei suoi paesaggi incontaminati; una terrazza naturale dalla quale godere dei panorami più belli.

Il gruppo dei monti della Meta inoltre ricade nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, l’ente che tutela dal 1923 la ricca biodiversità e rilevanza paesaggistica di questa terra, uno dei parchi nazionali più antichi del suolo italiano.

E a fine di una giornata di escursioni nella natura e passeggiate nella storia millenaria dei borghi molisani, cosa c’è di meglio di un ristoro ritmato di tradizioni e delizie enogastronomiche? Niente. La cucina è varia ma l’oliva ne è la regina, dalla quale si ricava un olio extravergine pregiato che si fregia del marchio DOP, protagonista o valore aggiunto di piatti dai sapori autentici. Il menù di genuinità e tradizione prevede i fusilli alla molisana, i picellati, la capunata, la zuppa alla santè di Agnone, la pampanella, la ventricina, i crioli con le noci, i cavatelli e carne di maiale, la coscia di agnello ripiena, la trippa alla molisana, per citarne alcuni, mentre tra i prodotti tipici si trova un insaccato di maiale cotto, il capofreddo o coppa molisana, la cipolla di Isernia, i fagioli di Riccia, il caciocavallo, il tartufo, la cui produzione nazionale trova in Molise il suo 50%. Il menù potrebbe continuare, ma è bene intervallare con un buon bicchiere di vino, di Biferno rosso DOC, di Pentro d’Isernia oppure di Chardonnay spumante DOC Molise, mentre il vitigno di questa terra per eccellenza è la Tintilia.

Una terra che è una ricetta perfetta per viaggi esplorativi che soddisfano tutti e cinque i sensi.

Il Molise non esiste? Il Molise eccome se esiste ma soprattutto stupisce.

Penna di Benedetta Perissi

La colonna sonora per esplorare questi luoghi?

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