La strada è asfalto, è selciato, è sterrato, ma prima di questo è humus. Un terreno, un ambiente, sul quale costruire itinerari, cammini, verso casa o verso l’incognito, verso luoghi fisici o astratti e simbolici. Si valicano le proprie mura, i propri limiti, per giungere sulla strada. Chiudendo la porta di casa, la strada si prospetta e il viaggio comincia.

La strada è imprevedibilità, sopravvivenza, meraviglia e fermento sociale; mentre l’élite sorseggia tè girando zucchero e cosmo nei salottini, il popolar si incontra in strada. Consuma le scarpe, scopre inaspettati mondi, incrocia casualmente nuove persone, condivide e si lascia contaminare dal viaggio altrui, permette al proprio estro e fantasia di oltrepassare le barriere.

Talvolta, da ostacolo trasforma le mura in tela, spazio sul quale dipingere il proprio viaggio e rendere le barriere trampolini artistici ed ideologici. La strada è collettività, è evoluzione, è viaggio di ogni genere, ha le sue regole e un suo linguaggio, la strada è arte. L’arte di strada non è altro che l’inattesa possibilità che ogni angolo si trasformi in un viaggio di ideologia, fantasia e poesia.

La forma di street art più diffusa è il murales. La parola trova origine in Messico e faceva riferimento alle rappresentazioni dei poeti messicani che presero parte alla rivoluzione iniziata nel 1910, per porre termine alla dittatura del generale Porfirio Díaz. Le loro pitture su muro, furono di fondamentale importanza per la presa di coscienza del popolo e le lotte sociali che seguirono, tanto che i murales divennero strumento di propaganda. Strada e collettività, la realizzazione di pitture senza l’ausilio di parole in spazi pubblici, permetteva la comprensione dei concetti anche a coloro che non sapevano leggere e che non avevano accesso ad altri flussi comunicativi. Da lotta contro il potere, oggi i murales sono anche pura espressione creativa, seppur conservando le sue connotazioni sociali; fra gli artisti di strada in questo momento è molto accesa la tematica ambientale.

Camminando, solo camminando, nel tessuto urbano di piccoli centri o di grandi città, si può compiere il viaggio nel viaggio: sulla propria strada, a ritmo lento, itinerario predefinito o deriva che sia, si incrociano le strade di grandi artisti, le loro feroci critiche al sistema, passate e presenti, i loro spaccati social culturali, le loro opere di geniale ed estetica maestria. Il proprio viaggio si fonde con il loro, con quello della collettività. Viaggi fra mura mentali abbattute e la strada prosegue.

I murales di Orgosolo

4o° 12′ 17.129″ N – 9° 21′ 17.769″ E

Murales fra storia e strade di Berlino

52° 31′ 1.331″ N – 13° 23′ 19.895″ E

Murales e graffiti a Lisbona e nella città dei pescatori abbandonata

32° 42′ 27.903″ N – 9° 8′ 11.73″ E

Penna e scatti di Benedetta Perissi

La colonna sonora per esplorare questi luoghi?

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