Zaino in spalla e scarponcini allacciati, il TrekDay di Decathlon organizzato dallo store di Sesto Fiorentino e Novoli sta per cominciare. La guida Giuseppe ci introduce la sua Reggello già sulle quattro ruote, prima di arrivare al punto di partenza del trekking. Un trekking alla scoperta  del Castello di Sammezzano con il suo parco che ospita specie botaniche rare ed esotiche, come le sequoie,  nel bel mezzo del Valdarno Superiore.

Dopo una rapida visita alla millenaria Pieve di S. Pietro a Cascia, pieve di origine romanica perfettamente conservata ed edificata per volontà di Matilde di Canossa lungo la strada romana Cassia Vetus, raggiungiamo l’inizio del nostro itinerario.

E’ la prima volta che visito questi luoghi; pur vivendo nella vicina Firenze, nel territorio valdarnese c’ero già stata, avevo già fatto una bella escursione alle Balze del Valdarno, delle formazioni geologiche spettacolari il cui paesaggio fu d’ispirazione per Leonardo Da Vinci e fa da sfondo alla sua Gioconda, ma il Castello di Sammezzano e i suoi dintorni non li avevo mai visti.

Il TrekDay è iniziato, il gruppo di escursionisti partecipanti è composto da una  ventina di persone, tutti entusiasti di percorrere i circa 8 km del nostro itinerario trekking alla scoperta del territorio reggellese, verso il Castello di Sammezzano.

43° 42′ 10.149″ N – 11° 28′ 18.503″ E

Siamo alle pendici del Pratomagno, il massiccio che divide il Casentino dal Valdarno Superiore, estesi oliveti si alternano a verdeggianti querceti regalando un paesaggio dei più belli e tipici toscani, punteggiati da piccole pievi, residenze d’epoca e antichi castelli con un panorama che spazia spesso sulla valle. Avevo coinvolto un paio di amici in questa esperienza, è stato il loro primo trekking e non è stato l’ultimo, luoghi visitati e l’esperienza del TrekDay li hanno entusiasmati tanto da farli appassionare al mondo dell’escursionismo.

Fra splendidi paesaggi e chiacchiere, fra di noi e con la guida che ha approfondito tematiche riguardanti la storia e soprattutto la natura del territorio, arriviamo al cospetto della sequoia gemella. Siamo già all’interno cosiddetto Parco Storico del Castello di Sammezzano, intorno all’antica ragnaia costituita principalmente da un boschetto di lecci, Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, proprietario del castello, fece riorganizzare il verde circostante, circa 65 ettari,  e vi collocò le numerose piante rare ed esotiche che dovevano sia abbellire gli esterni, sia introdurre gradualmente gli ospiti alle meraviglie dello stile moresco del castello.

Tra le specie esotiche, la sequoia gemella. Alta più di 50 metri e con uno circonferenza di oltre 8 mt., è la sequoia più alta d’Italia e fa parte degli alberi monumentali d’Italia, ma anche della ristretta dei 150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale. Uno spettacolo inaspettato ed eccezionale che si ripete anche di fronte al castello stesso. Una dimora storica dal fascino senza tempo e lontano in cui si fondono stili orientalisti, fu edificata all’inizio del 1.600 d.c. per volere della famiglia Ximenes d’Aragona e fu ristrutturato da Ferdinando che tra il 1853 e il 1889 gli ha dato l’aspetto stupefacente ed eclettico che si può apprezzare tutt’oggi.

Il castello è anche il punto finale dell’escursione, dopo un pranzetto al sacco tutti insieme nel suo bel parco, ci rimettiamo in cammino verso un bar nei pressi della località Leccio, ormai siamo già ritornati alla piena “civiltà”, per prendere un caffè e abituarsi all’idea che l’esperienza del TrekDay è terminata ed è ora di rientrare.

Penna e scatti di Benedetta Perissi

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