Un primordiale ricordo di antiche civiltà, tracce di fuggiaschi che cercavano rifugio dai presunti “barbari invasori”, un piccolo insediamento monastico benedettino per fuggire dalle, già allora, inadatte condizioni di vita dell’urbe, nonché luogo eletto già nel 1566 da Cosimo I De’ Medici per edificarvi Eliopoli, la Città Del Sole, appunto.
Questo luogo magico e ispiratore, fatto di cerrete sconfinate, interrotte solo dalle pendici ripide dei due “sassi fratelli”, Simone e Simoncello, divenne un luogo eletto, insieme alla relativamente vicina “Terra del sole” per estendere la presenza toscana e medicea fino all’Adriatico, sotto le insegne del sole irradiante, soave, paffuto e vagamente sorridente, che ancora oggi troviamo raffigurato come un simbolo sul Sasso.
43° 44′ 37.444″ N – 12° 18′ 6.53″ E
Il sole ideale però era destinato a raffreddarsi sotto i colpi degli inverni, che in quella fase storica si facevano più avversi e rendevano le terre inospitali per i contadini che avrebbero dovuto trasferirvisi, anche parzialmente costretti dalla forza delle armi. Sarà di lì a poco che il frate-filosofo Tommaso Campanella dedicherà la sua opera principale proprio alla Città Del Sole, un luogo-emblema-modello per le future società:
“Sorge nell’ampia campagna un colle, sopra il quale sta la maggior parte della città […] quattro porte alli quattro angoli del mondo spettanti […] quanto è bisogno, tutti l’hanno”.
Bollato come utopismo, il pensiero del Campanella rimane invece vivo e valido oggi, in una terra selvaggia, non priva di contraddizioni, come un faro del libero pensiero e della libertà che anche l’escursionismo moderno incarna. Il bisogno di una ricerca, la leggerezza e la forza del cammino, il mettersi alla prova, la condivisione del ritmo comune dei passi che abbandonano il sentiero lastricato antico, verso un faggio gigante, splendido e solitario, lì pronto ad attenderci.
Se vuoi provare un’esperienza autentica al Sasso di Simone, prova il viaggio a piedi: La città del Sole
E poi giù, per calanchi d’argilla che sembrano onde oceaniche fermate per un istante appena. Boschi e ruscelli, ci rimarranno alle spalle mentre cercheremo il meritato ristoro con profumi, sapori, usi e ritmi di una volta, che incessantemente si ripetono, in un luogo senza tempo e senza confini per la mente.
Penna di Pietro Brunelli
