TAP cosa? ● Suonare con i piedi

TRACCE

Piedi. Piedi che camminano, corrono, viaggiano. Che percuotono la terra. Che battono le battute. Piedi che esplorano luoghi e ritmi. Piedi transumanti dall’Europa e dall’Africa che si incontrano e si fondono, che migrano dai Caraibi al Nord America.

Piedi sparpagliati.

Incede amabilmente verso di me James Buster Brown, «If you can walk, you can tap dance» dice. E lui, a piedi sonanti, di strada ne ha percorsa parecchia da Baltimora a New York.

Semplice e naturale come passeggiare dunque, come conferma ironicamente Charles Honi Coles nella sua raffinata Coles Stroll, o Walkaround, una camminata ritmica in cerchio, un crescendo di suoni sulle note di Duke Ellington Take the “A” Train; il treno che da Manhattan, allora come oggi, porta ad Harlem, terra della rinascita, luogo della rivendicazione afroamericana, dell’Hoofer Club e del malfamato Cotton Club.

Piedi in movimento che dopo tante scorribande frullano passi sul posto come i Time Step che si ripetono all’infinito o in direzioni contenute: Walking e Running Step, Chug degli schiavi che si trascinano con la palla al piede e, testimoni di un movimento urbanizzato, confinato ma dinamico, o anche no, Buffalo e Cincinnati.

O Around The World, un rullare di punte e tacchi, a chiasmo, per dipingere un mondo con i suoni componendo e scomponendo musica. Sorride Willie Covan, che ne è il creatore, tap dancer fin da piccolo, nei Pickaninny itineranti dell’Old Kentucky e poi negli scintillanti Vaudville, oriundo della Georgia trasferitosi a Chicago, sconvolto, travolto e coinvolto dai rumori provenienti dalla strada, dai clacson, dalle macchine che diventeranno la sua musica, a braccetto con Eddie Rector dei Travelling Time Step e del Walz Clog dal sapore inglese.

Piedi stranieri, piedi cosmopoliti. Piedi di mille colori. Leon Collins nella Routine Number 1 conduce per mano in Irlanda i tap dancer di tutto il pianeta: quella frase musicale non è fatta solo di terzine, è una Irish Washerwoman in carne ed ossa, che balla con le mani congiunte dietro la schiena canticchiando l’omonima canzone.

Piedi pazzi e allora via la washerwoman, Irish a profusione anche aspettando timidamente il proprio turno dal dottore e ammazzarsi dalle risate, talvolta arrabbiandosi un poco.

TOOLS

Fraseggi, solfeggi, arpeggi e aggeggi, sì quegli inserti metallici sotto le suole delle scarpe, le claquettes. Pure loro vantano una tradizione errante, infatti le ha inventate un artigiano dell’Indiana e tra i primi ad usarle, i Kelly nella loro scuola di danza in Pennsylvania. I Kelly di Gene Kelly, che all’ umanità ha insegnato come si balla sotto la pioggia, lui che quando registrò la scena aveva la febbre altissima.

Acqua della splash dance, sabbia della sand dance, di polverosi brani Dixieland nella New Orleans delle origini, vapore inebriante di sensi, vapore da crociera sul Mississipi, treno a vapore tap-riproducibile, sangue di radici bianche e nere, di un frastuono micidiale in Congo Square.

Aria nei Pull Back che tutti amano, che tutti odiano, nei Trench per cadere, negli Over The Top per saltare la trincea, nelle Wings per volare a Broadway con l’elegantissimo Puttin’ On The Ritz Fred Astaire.

Legno infuocato del palco e delle pedane a Times Square, alla Glorieta a Barcellona, legno delle scale del re del tap Bill Robinson, delle scale del pianoforte di sgangherati rag time.

Strumenti musicali noti o estemporanei, Clap, Snap, braccia, i quadricipiti come roccia e il ginocchio appeso al filo di una marionetta che cade giù, verso il basso e dalla terra stessa riceve una spinta per ripartire e rimbalzare, a caviglia molle.

Libri per studiare, metronomi per scandire, film per non dimenticare, master mondiali e aule, tante aule.

TIP TAP (ma abituiamoci a dire tap dance)

E’ danza, è musica, è cultura profonda e movimentata, una storia che si evolve, di pionieri e futuristi, una storia che si ascolta, che si racconta, che si vive. Una storia di piedi, fatta con i piedi e con il cuore: «Listen to my feet and I will tell you the story of my life», John Bubble, padre del rhythm tap. Altrove mi sono dilungata con dovizia di particolari sulla storia del tap. Rimarrete strabiliati.

Penna di Eva Agostinelli

Foto: Fred Astaire di Twm1340, Duke Ellington di Gordon Parks, 1942 di Pingnews.com, Bill Robinson Face to Face di Rverc, Gene Kelly di MilyEmily.

Le note per suonare con i piedi?

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